Nel 2035 l'umanità si è rifugiata sotto terra per evitare i germi di un'epidemia che ha sterminato 5 miliardi di persone. James Cole viene mandato indietro nel tempo per scoprire l'origine del virus.

 

 

Nell'anno 2035 quello che rimane dell'umanità si è rifugiato sotto terra per evitare i germi di un'epidemia che tra il 1996 e il 1997 ha ucciso cinque miliardi di persone.

Alcuni ricercatori decidono di inviare nel passato un ergastolano, James Cole, per scoprire, viaggiando attraverso il tempo, l'origine del virus letale e gli promettono, in cambio di questa missione, la libertà.

Inquietante, allucinato, intenso, oscuro. Questi i primi aggettivi che possono descrivere l' Esercito delle 12 scimmie, capolavoro del decadente e visionario regista americano Terry Gilliam.

Lo spunto per la realizzazione del film è venuta al produttore Charles Roven rivedendo il cortometraggio d'avanguardia La Jetéè realizzato nel 1962 dal cineasta francese Chris Marker. Si tratta di un cortometraggio fotografico di 28 minuti assolutamente rivoluzionario per l'epoca in cui fu realizzato i cui temi sono la morte e la memoria, decisamente ricorrenti anche nel film di Gilliam.

L'autore di Brazil evoca un universo dove orsi e leoni passeggiano nel centro di una New York sommersa dalla neve. Un universo dove l'Apocalisse c'è già stata, in forma di virus, e nel quale l'Anticristo è impersonato da un biologo ossessionato dalla fine dei tempi.

La pellicola è un collage di tempi, epoche e stili diversi, confusi e rimescolati tra loro. La carne al fuoco è molta: la relatività del tempo, la prigionia, il terrorismo ambientale, la fragilità umana. La suspence è incessante ed il film raggiunge momenti di una intensità sbalorditiva, condito da una colonna sonora angosciante.

Gilliam mette assieme un tris di splendidi attori: Bruce Willis è un James Cole picchiato, pestato, preso a calci e sanguinante; Madeleine Stowe, convincente nei panni della psicologa Railly e sopratutto un Brad Pitt allucinato, forse alla sua migliore interpretazione, nei panni di un Jeffrey Goines schizzato e stralunato.

Un film straordinario che provoca smarrimento. Un cult che ha però riscosso più successo dalla critica che al botteghino, e che lascia aperti molti - forse troppi - dubbi su un futuro perlomeno incerto.

 

L'Esercito delle 12 scimmie

 

La sinossi

Tra normalità e pazzia, fantasia e realtà, passato e futuro, si svolge un'avventura che va oltre ogni immaginazione. Bruce Willis, Madaleine Stowe e Brad Pitt interpretano questo splendido capolavoro della fantascienza diretto da Terry Gilliam, regista de La Leggenda del re pescatore.

Cole (Willis) arriva nel reparto psichiatrico di un manicomio, asserendo di essere un viaggiatore del tempo proveniente dall'anno 2035. La sua missione: salvare l'umanità da un virus killer che sterminerà la popolazione della Terra.

Una bella psichiatra (Stowe) inizialmente classifica Cole come un maniaco fissato, ma ben presto si unisce a lui in un'avventura che porterà entrambi ai limiti della comprensione umana. Mentre lottano per scoprire il mistero dell'Esercito delle 12 Scimmie, le loro strade si incrociano con quelle di un animalista psicolabile (Pitt) e di un famoso scienziato (Christopher Plummer).

Ben presto Cole inizia ad interrogarsi sulla sua sanità mentale, in un mondo caotico che che pone molte domande ma non offre nessuna risposta. Avvalendosi di indimenticabili interpretazioni e straordinari effetti speciali, L'Esercito delle 12 Scimmie è un classico di grande attualità, che porta l'inconfondibile firma di Gilliam e del suo originale stile cinematografico.