Un'immersione nel colore che appaga gli occhi e lo spirito: ecco il resoconto della visita alla mostra L'Impressionismo di Zandomeneghi a Palazzo Zabarella.
Dal 1 Ottobre 2016 al 29 Gennaio 2017 la Fondazione Bano propone a Padova, nella prestigiosa sede di Palazzo Zabarella, una grande mostra antologica dedicata a Federico Zandomeneghi (Venezia, 2 Giugno 1841 – Parigi, 31 dicembre 1917), uno dei maestri dell'Impressionismo italiano.
Federico Zandomeneghi è noto come uno dei tre "Italiens de Paris", gruppo di artisti italiani che comprende anche Giuseppe De Nittis e Giovanni Boldini, che lasciarono l'Italia negli anni settanta dell'Ottocento per trasferirsi a Parigi dove si affermarono radicandosi in maniera duratura e profonda nell'ambiente impressionista e post-impressionista francese.
Nato a Venezia nel 1841 in una famiglia di scultori, Federico frequentò l'Accademia delle Belle Arti e si unì poi alla causa risorgimentale, raggiungendo Garibaldi nell'impresa dei Mille e in seguito partecipando alla Terza Guerra d'Indipendenza.
Nel 1862 si trasferì a Firenze, dove stinse saldi legami con i Macchiaioli del Caffè Michelangiolo e in particolare con Diego Martelli, teorico del movimento.
Nel 1874 decise di trasferirsi a Parigi, dove entrò presto nel giro degli artisti del Caffè Nouvelle Athènes. Stabilitosi a Montmartre, Zandò - come veniva comunqmente chiamato in Francia - sviluppò vincoli d'amicizia con alcuni dei più importanti maestri francesi del tempo, come Toulouse-Lautrec, Gauguin, Pissarro, Guillaumin, Renoir e in particolare con Edgar Degas.A partire da 1879 partecipò attivamente a tutte le mostre collettive impressioniste.
Zandomeneghi è stato l'interprete dell'emancipazione della donna, rappresentata nei rituali della sua vita quotidiana, come la toilette, la passeggiata al Bois, la lettura, la conversazione, il teatro. Attraverso uno stile inconfondibile e un uso molto raffinato della tecnica del pastello, ha saputo fermare nelle sue tele le affascinanti atmosfere della Belle Époque, creando un immaginario femminile ancora molto attuale.
La mostra propone circa cento opere, che spaziano dal profondo legame con Firenze e la rivoluzione dei Macchiaioli degli esordi, alla crescita e alla maturità come componente importante del movimento Impressionista parigino. Il percorso espositivo include dipinti ad olio e pastelli, molti dei quali sconosciuti al grande pubblico, provenienti dai grandi musei come Brera, la Galleria d’ Arte Moderna di Palazzo Pitti e la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, oltre che da esclusive collezioni private.
La mostra intende riscoprire un talento e una personalità artistica finora non adeguatamente valorizzati, a causa del carattere burbero ed introverso dell'artista, e del fatto che dopo essersi spostato a Parigi, Zandomeneghi interruppe i rapporti con l'Italia, restando esclusivamente legato all'ambiente parigino.
La visita
Accedendo da Via Zabarella al cortile interno del palazzo si arriva all'ampio emiciclo che funge da ingresso, dove sono presenti la biglietteria, il guardaroba e un bookshop che per l'occasione propone il bel catalogo della mostra, a cura di Francesca Dini e Fernando Mazzocca, edito da Marsilio Editore (€35,00).
Irene, digital editor della Fondazione, ci ha accolti con cortesia, ha fatto gli onori di casa e ci ha introdotto Valeria Bassan, guida turistica abilitata, che ci ha accompagnato nella visita con competenza, passione e disponibilità.
L'allestimento è strutturato in sei sezioni che raccontano la vita artistica di Zandomeneghi in ordine cronologico presentando ben 100 opere dell'autore veneziano, tra dipinti a olio e pastelli, provenienti da prestigiose istituzioni pubbliche e da esclusive raccolte private.
La Venezia di Canova e di Hayez. Gli Zandomeneghi, una famiglia di Scultori.
La prima sezione, al piano terra, presenta il contesto nel quale si è formato il giovane Zandomeneghi, cresciuto all'interno di una famiglia di scultori: il nonno Luigi realizzò due statue per il Monumento dedicato a Canova nella Basilica dei Frari di Venezia, dove con il figlio Pietro - padre di Federico - realizzò poi un monumento funebre dedicato a Tiziano, di cui viene proposto un modello in scala.
E' inoltre interessante vedere alcuni esempi della pittura veneziana del tempo, saldamente ancorata al vedutismo, come nel caso del dipinto "Notturno con la festa del Redentore" di Carlo Grubas o alla rappresentazione religiosa, come nel caso dell'opera "Valenza Gradenigo davanti agli Inquisitori" di Francesco Hayez, modelli da cui Zandomeneghi si distaccherà con coraggio, alla ricerca di una modernità che lo porterà prima da avvicinare i Macchiaioli fiorentini e poi ad abbracciare l'impressionismo parigino.
Carlo Grubacs: Notturno con la festa del Redentore
Tra Venezia e la Firenze dei Macchiaioli. La pittura della realtà.
La crescita artistica di Zandomeneghi passa attraverso una tappa importante, il trasferimento a Firenze e l'avvicinamento al movimento artistico dei Macchiaioli e in particolare con Telemaco Signorini e Diego Martelli, teorico del movimento. Testimonianza di questa fase il dipinto "Palazzo Pretorio a Firenze" eseguito nel 1865, in cui emergono la grande abilità nella gestione della prospettiva e sopratutto la straordinaria gestione della luce, vera protagosista del dipinto.
Zandomeneghi: Palazzo Pretorio a Firenze
In questo periodo, influenzato anche dalla disillusione provata nell'esperienza garibaldina, Zandomeneghi realizza alcuni dipinti di ispirazione sociale, come "Impressioni di Roma", in cui rappresenta una schiera di mendicanti sui gradini del Convento di San Gregorio al Celio, mostrando le condizioni di vita del popolo, in un evidente contrasto tra la solennità dei palazzi romani e le miserie del mondo, suscitando l'attenzione e il plauso - tra gli altri - di Camillo Boito.
Zandomeneghi: Impressioni di Roma
La modernità dell'artista inizia ad emergere con dipinti come "La Spesa" e "La Portatrice", con immagini dal taglio tipicamente fotografico, in cui l'artista veneziano riesce a dare nobiltà a soggetti semplici di vita quotidiana.
Zandomeneghi: La Portatrice
Gli esordi a Parigi. La pittura En Plain Air.
L'approdo a Parigi è entusiasmante quanto difficile per Zandomeneghi, che si deve adattare a lavorare come disegnatore per un giornale di moda. In questo periodo inizia però a frequentare molti esponenti del movimento Impressionista, tra cui in particolare Degas, con cui stringe un solido rapporto d'amicizia.
Una delle prime opere della produzione parigina è un autoritratto dell'artista, l'unico rimasto, che nell'esasperazione dei contrasti di luce rimanda ancora alle soluzioni dei Macchiaioli.
Zandomeneghi: Autoritratto
Zandomeneghi inizia a mostrare un grande amore per le figure femminili, ritratte con estrema cura di particolari, come del dipinto intitolato "La pittrice", rimasto però incompleto.
Zandomeneghi: La pittrice
Il dipinto "Luna di miele" rappresenta uno dei vertici della produzione di Zandomeneghi di questo periodo, per la sua intensità sentimentale, in cui emergono i particolari giochi di luce che si riflette nelle acque della Senna.
Zandomeneghi: Luna di miele
Zandomeneghi Impressionista. La pittura della vita moderna.
La quarta e la quinta sezione rappresentano il fulcro della mostra,con opere pienamente Impressioniste, sia nei soggetti che nello stile pittorico. La quarta sezione mostra in particolare soggetti legati alla vita parigina: i caffè, la musica, il ballo e il teatro.
Sono di questo periodo i grandi ritratti "En Plain Air", che mostrano scorci di vita quotidiana in una Parigi che perde la sua dimensione monumentale e propone strascichi di realismo sociale, come "Place d'Anvers a Parigi", utilizzata come cover di questo articolo e "Place du Tertre".
Zandomeneghi: Place du Tertre
La sezione ospita anche una serie di ritratti familiari, che ritraggono in maniera realistica la sorella e la madre dell'artista, che si erano recate in visita a Parigi e il dottore di famiglia; il dipinto "Mere et fille" rivela l'originalità di Zandò nel rappresentare scene di intimità quotidiana, alle prese con un piccolo rituale quotidiano come la toilette.
Zandomeneghi: Mere et fille
Il dipinto "La Danseuse" prappresenta un'incursione nel mondo dello spettacolo tanto caro all'amico Degas. Le figure di Zandomeneghi risultano però meno impersonali e più "fisiche", e presentano soggetti studiati con curiosità e benevolenza.
Zandomeneghi: La Danseuse
Zandomeneghi raggiunge la maggiore intensità nella rappresentazione delle scene di vita parigina nella serie di quadri ambientati nei caffè, che rappresentano la sua massima adesione alla pittura Impressionista. Il dipinto "Femme au bar" del 1884 mostra una donna ritratta nel corso di una conversazione con un soggetto fuori campo, in un'atmosfera graziosa ed elegante.
Zandomeneghi: Femme au bar
Il dipinto "Al caffé Nouvelle Athenes" mostra due figure, l'autore stesso ritratto di spalle, ma visibile allo specchio in compagnia di Suzanne Valadon, modella, pittrice e musa di molti artisti, in un accendersi di cromie, in cui le vere protagoniste sono le lampade a gas, segno della modernita del tempo. Il quadro è stato interamente realizzato a pastello, con una stesura molto accurata.
Zandomeneghi: Al Caffè Nouvelle Athènes
L'opera "Au Bar" - scelta come logo della mostra - è realizzata ancora a pastello e mostra gli stessi due protagonisti (Zandomeneghi accompagnato da Suzanne Valadon); nel quadro emergono ancora il tema della conversazione e il rapporto tra le figure e le nature morte, bicchieri e bottiglie.
Zandomeneghi: Au bar
Interprete di una nuova femminilità. La donna parigina.
Assoluta protagonista di questa sezione è la donna, ritratta in scene di vita quotidiana e con pose particolari, come se fossero istantanee di vita quotidiana. Zandomeneghi pone estrema attenzione ai dettagli degli abiti femminili, in cui emerge l'esperienza da figurinista di abiti in riviste femminili e mostra donne in bicicletta e a teatro, a testimonianza di un cambiamento sociale e di costumi che portano all'emencipazione della donna nella Belle Epoque.
Il dipinto "Femme qui s’étire", che fu acquistato da Gauguin, rappresenta delle opere più originali di Zandomeneghi, in cui l'artista riesce ad accordare i colori più diversi, azzurri, rosa, bianchi, viola e marroni, con un gusto che anticipa il Divisionismo.
Zandomeneghi: Femme qui s’étire
Nel dipinto "La tasse de thè", Zandomeneghi racconta una quotidianità più delicata, che emerge nella grazia delle pose e degli atteggiamenti, dimostrando una grande capacità di cogliere la magia dei piccoli riti quotidiani.
Zandomeneghi: La tasse de thè
Il dipinto "La Terasse" rappresenta uno spaccato della vita dei caffe in tutta la loro vivacità e presenta una complessità rappresentativa che ricorda le scene all'aperto di Renoir; Zandomeneghi si sofferma nei dettagli come le nature morte di bicchieri e bottiglie, le sedie e gli alberi sullo sfondo.
Zandomeneghi: La Terasse
Figure in interno e figure En Plein Air. La natura morta.
Un tema molto utilizzato e condiviso con altri grandi maestri Impressionisti come Renoir è quello della lettura. Lo splendido dipinto "La Lecture", caratterizzato da un'insolita inquadratura ravvicinata che dona un effetto quasi bidimensionale alla composizione, spicca per l'accostamento audace dei colori in un riuscito contrasto tra il rosso della capigliatura e il bianco perlaceo del volto.
Zandomeneghi: La Lecture
Capolavoro di questo periodo è l'iconico "Matinée musicale", eseguito per il mercante d'arte Durand-Ruel e frutto di molti studi preparatori e di un lungo cammino di ricerca. La scena rappresenta una riunione mondana dall'atmosfera vivace, con un taglio molto originale delle immagini e delle figure. In primo piano emerge una figura femminile quasi annoiata, in contrasto con il profilo maschile quasi assorto che chiude la composizione a sinistra.
Zandomeneghi: Matinée musicale
Negli ultimi anni della sua vita Zandomeneghi risulta molto interessato al motivo della figura morta, esplorando in particolare il rapporto natura morta - sopratutto i fiori - e figure femminili riprodotte con l'uso della luce, come nell'esempio del dipinto "Bimba e mele".
Zandomeneghi: Bimba e mele
Le rappresentazioni di soli fiori denotano una conoscenza botanica notevole e una grande capacità di variare forme e colori, in una stesura pittorica molto personale, che alterna pennellate lunghe e tratti sottili. Ne è un buon esempio il bel dipinto "La Violette" che chiude l'esposizione.
Zandomeneghi: La Violette
Dopo circa due ore termina così la visita a questa splendida mostra, da cui si esce con gli occhi colmi di colore e una piacevole sensazione di positività e ottimismo. Tutto è risultato ottimale: l'accoglienza, la cura dell'allestimento e un'ambientazione splendida all'interno di uno dei più bei palazzi di Padova.
Non posso che ringraziare Irene e Fondazione Bano per l'opportunità e la bellissima visita, che mi sento di consigliare a tutti senza remore!
Riferimenti e biglietti
La mostra è aperta fino a domenica 29 Gennaio 2017, dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 19.00. Chiuso sabato 24 Dicembre e Domenica 25 Dicembre. Aperture straordinarie lunedì 31 Ottobre e lunedì 2 Gennaio. La biglietteria chiude alle 18.15.
Il biglietto intero costa €12,00. Sono previsti biglietti ridotti a €10,00 per Over 65 e giovani dai 18 ai 25 anni e a €6,00 per ragazzi dai 6 ai 17 anni. L'ingresso è gratuito per i bambini fino a 5 anni compiuti. E' possibile prenotare l'ingresso con data ed orario stabiliti e non modificabili evitando la coda alla biglietteria al costo di €1,00 a persona (la prenotazione è obbligatoria per gruppi e scolaresche). Il biglietto aperto, al costo di €15,00 permette l'ingresso senza necessità di prenotazione.
La struttura dispone di guardaroba gratuito, obbligatorio per valigie, borse, zaini, caschi, ombrelli e oggetti il cui ingombro sia ritenuto pericoloso dal personale di sorveglianza. Non sono ammessi all'interno delle sale passeggini, animali, cibi e bevande.
È disponibile il servizio di noleggio audioguide in italiano e inglese al costo di €5.00 (audioguida singola) e € 8.00 (audioguida doppia).
Palazzo Zabarella
Indirizzo: Via San Francesco 27, Padova
Telefono: +39 0498753100
Web: www.zabarella.it
Facebook: facebook.com/palazzozabarella
Le grandi mostre di Palazzo Zabarella:
- Van Gogh, Monet, Degas. The Mellon Collection
- Gouguin e gli Impressionisti
- Joan Miró - Materialità e Metamorfosi
- L'Impressionismo di Zandomeneghi
- Fattori
- Corcos, i sogni della Belle Epoque
- De Nittis
- Il Simbolismo in Italia
- Telemaco Signorini e la pittura in Europa
- De Chirico
Le mostre degli Eremitani:
- Il giovane Felice Casorati
- Caravaggio, Lotto, Ribera
- Fulvio Pendini. I volti di Padova
- Mantegna e Padova 1445-1460
Altre Mostre:
- Sulle orme di Kandinskij - L'opera 1900 - 1940
- Dai Romantici a Segantini in mostra al San Gaetano
- Van Gogh - I colori della vita in mostra al San Gaetano
- L'Egitto di Belzoni in mostra a Padova
- Rodin in mostra ai Musei civici di Treviso
- Van Gogh in mostra alla Basilica Palladiana di Vicenza
- Tavolozze d'autore in mostra a Padova
- Rivoluzione Galileo. L'arte incontra la scienza
- Love and Violence alla Galleria Cavour
- Arte Padova 2016
- Moi Aussi, le opere di Stefano Reolon a Palazzo Moroni
- Arte Padova 2015
- Donatello Svelato. Capolavori a confronto
- Pietro Bembo e l'invenzione del Rinascimento
- Plessi, il flusso della Ragione
- Arte Padova 2011
- Novecento Privato al Centro San Gaetano
- Boccioni Prefuturista. Gli anni di Padova